L'integrazione al lavoro

I datori di lavoro svolgono un ruolo chiave nell’integrazione: chi viene sostenuto nel processo di integrazione e può impiegare il proprio potenziale sul posto di lavoro, è in grado di ambientarsi con rapidità e successo anche nella società.

Nel lavoro (Stephan Herman,Phlilpp Eyer)

Oggigiorno molte aziende si attivano già per assicurare l’integrazione dei propri collaboratori. Questo impegno può essere ulteriormente rafforzato a vantaggio dell’azienda, ma anche dell’intera società.

Volontà e informazione

Perché abbia successo, l’integrazione deve avvenire in modo rapido. Ciò richiede innanzitutto la volontà degli immigrati di imparare la lingua, di inserirsi bene sul posto di lavoro e di ambientarsi nel Paese. Tuttavia la semplice volontà non è sufficiente. Gli immigrati hanno bisogno di informazioni e a volte anche di un sostegno supplementare.

Confederazione, Cantoni, città e Comuni in quanto organi statali forniscono un grande contributo in tal senso: nell’ambito di un primo incontro informativo danno il benvenuto ai nuovi immigrati insieme a indicazioni su dove reperire ulteriori informazioni e consulenza, in modo che possano ambientarsi quanto più velocemente possibile. Finanziano i servizi specializzati per l’integrazione e offerte specifiche di promozione a sostegno dell’integrazione degli immigrati.

L’integrazione comincia sul posto di lavoro …

Per un’integrazione rapida e di successo questo però non basta. Un immigrato su due arriva in Svizzera perché gli è stato offerto un lavoro e fa i primi passi verso l’integrazione sul posto di lavoro. Se gli immigrati sentono di essere accettati e stimati, se vengono sostenuti attivamente nel loro processo di integrazione al lavoro, vi sono buone possibilità che si ambientino presto anche nella società. E con loro anche le loro famiglie: il 20 per cento degli immigrati giunge in Svizzera grazie al ricongiungimento familiare. Il loro livello di integrazione dipende in gran parte dall’esperienza dei loro genitori o coniugi, giunti qui prima di loro.

… e si riflette positivamente sull’azienda

I datori di lavoro svolgono per questo un ruolo particolarmente importante nell’integrazione dei lavoratori stranieri. L’intera società fa affidamento sul fatto che ricoprano questa funzione. Vi sono molte possibilità per promuovere l’integrazione. Molte aziende si attivano già oggi con successo e con un grande profitto, come dimostra una selezione di esempi pratici: quando i dipendenti stranieri sono in grado di comunicare nella lingua locale, nell’azienda aumentano l’efficienza e la sicurezza. I collaboratori che si sentono sostenuti e compresi lavorano con maggiore motivazione, sono meno assenti, sono leali e pronti a fornire migliori prestazioni.

Offrire opportunità

Il posto di lavoro rimane importante anche dopo che gli immigrati si sono ambientati. Proprio come gli Svizzeri, anche gli stranieri desiderano realizzarsi e crescere professionalmente, avanzare e fare carriera. Ma devono averne la possibilità, dal momento che solo chi riceve un’opportunità può anche coglierla.

Sfruttare le opportunità

Vi sono ancora aziende che considerano i propri collaboratori stranieri come utile forza lavoro che lavora bene, ma priva di ambizioni professionali. I giovani provenienti da un contesto migratorio che cercano un posto di apprendistato incontrano ancora notevoli difficoltà solo perché portano il cognome sbagliato. Tra gli immigrati vi è molto potenziale inutilizzato, che potrebbe essere impiegato a vantaggio delle aziende.

Dequalificazione professionale

Numerosi immigrati nel nostro Paese, provenienti soprattutto dall'Asia, Africa o America latina, svolgono un'attività lavorativa al di sotto delle loro qualifiche. La loro formazione e le loro qualifiche ed esperienze professionali non sono sfruttate al massimo, il che rappresenta una perdita non solo per loro, ma anche per l'economia svizzera. Le imprese possono rimediare a questa dequalificazione, detta anche «brain-waste» (spreco di competenze), per esempio equiparando i diplomi stranieri a quelli svizzeri corrispondenti. Troverete altri suggerimenti nella nota esplicativa della Croce Rossa Svizzera «Dequalificazione dei migranti in Svizzera». (pdf, 60 KB)

Formazione di recupero

Le aziende possono, ad esempio, sostenere i collaboratori motivati ma senza qualifiche ufficiali nel recuperare un certificato di formazione pratica o un apprendistato, invece di assumere persone con una migliore formazione dall’estero. Recuperare un titolo richiede tempo, ma i collaboratori conoscono già i processi aziendali e possono essere impiegati a pieno regime quando sono presenti. Le aziende possono vincolarli per contratto a non lasciare il posto per un determinato periodo dopo la conclusione della formazione. Ma soprattutto possono contare sulla loro lealtà e sulla loro volontà di fornire buone prestazioni.

Riconoscimento di qualifiche estere

I datori di lavoro possono aiutare i dipendenti che dispongono di esperienza e competenze professionali oppure diplomi, titoli professionali o prestazioni formative dall’estero a far riconoscere tali qualifiche. Il riconoscimento è utile anche se non vi è una corrispondenza esatta con i titoli svizzeri. In alcuni casi le qualifiche già conseguite possono essere prese in considerazione se lo straniero desidera recuperare una formazione professionale svizzera e questo è anche nell’interesse del datore di lavoro.

Rispettare i diritti fondamentali dei dipendenti

I datori di lavoro sono obbligati a rispettare i diritti fondamentali dei loro dipendenti e a garantire che nella loro azienda le pari opportunità non rimangano solo sulla carta.
Sul luogo di lavoro possono anche insorgere conflitti o malintesi, che possono avere molte cause: discriminazioni, difficoltà di interazione linguistica, diverse concezioni del lavoro e dei diritti, carenti conoscenze del diritto svizzero del lavoro e dei diritti fondamentali. In situazioni die conflitto i centri de consulenza offrono assistenza.